Gli anni dal 1960 al 1969 segnano il secondo grande cambiamento nel modo di vestire dell’intera umanità. Proprio come era già accaduto negli anni ’20: solo che, dalla moda degli anni 60, il cambiamento diventa permanente. Entrano prepotentemente, da protagonisti, i giovani ed i teenagers, e ora sono loro a dettare i trends, a segnare lo stile, ad indicare la strada agli adulti. Che osservano dapprima scandalizzati, poi sconcertati, ed infine coinvolti in quell’era moderna che da quel momento ha travolto un po’ tutti.


Per le tendenze? Tutti a Londra!
La moda parigina, quella delle ricche elites, segnava il passo. Stavolta a guidare il gusto globale era l’Inghilterra: dai beatniks ai Mods fino alla minigonna di Mary Quant e ai negozi di Carnaby Street e King’s Road. Tutta moda giovane e spesso “unisex”, un termine nato proprio negli anni 60 a rispecchiare perfettamente i profondi cambiamenti storici. Le band del rock, la musica giovanile, sostituivano le star del cinema a dettare le tendenze. Dalle camicie fiorate di Jimi Hendrix alle collane di Janis Joplin, e più di tutto i capelli lunghi dei Beatles. E’ l’era dei “capelloni”.


Mentre nei ’50 era d’obbligo conformarsi, essere perfetti, aderire ai dettami della moda e della società, negli anni 60 i giovani vivevano come una vocazione lo scandalo. Le minigonne inguinali, gli shorts, i capelli lunghi e incolti, tutto serviva a rompere codici a volte secolari. Era il tramonto definitivo di guanti e cappelli, mai più tornati se non come accessori casuali o perfino eccentrici, e dei vestiti “da pomeriggio”, “da cocktail”, “da mattina”. Ciascuno poteva indossare quello che voleva. D’altronde l’umanità aveva finalmente conquistato lo spazio, e verso la fine del decennio si potevano incontrare persino “astronauti” in strada. Tra tutine argentate, occhialoni, stivali di gomma, era arrivata la Space Age.


Anche l’alta moda si arrende
E l’alta moda? Le signore ancora amavano indossare abiti firmati, in quello stile bon ton la cui icona indimenticata è stata Jacqueline Kennedy; ma ben presto anch’esse cedettero alla libertà e ai colori della swinging London e poi dello stile hippy. Pucci, Cardin e Yves Saint Laurent erano i designer che meglio incarnavano il trend dell’epoca, tra nuovi materiali come il vinile, sete coloratissime, e nuove ispirazioni etniche. Già, perché i ’60 vedono la nascita di tendenze ancora vive oggi, come appunto lo stile etnico, l’ubiquo jeans e… la scoperta del vintage, principalmente di fine ‘800 e anni ’30.


La moda anni 60 e dove trovarla
Volete la verità? Rivedetevi Woodstock. E poi anche Hair. Tra le serie TV, imperdibili Mad Men e The Man in The High Castle: anche se è fantascienza, le mise in stile primi anni 60 delle signore sono fantastiche. Per lo shopping vintage, nei soliti mercatini e nell’immancabile Etsy si trova proprio di tutto (ma attenzione alle riproduzioni fake recenti, degli anni 80 e ’90). Per il nuovo, il paradiso degli anni 60 è il sito retrò forse più famoso del mondo: Modcloth, che ha appena aperto gli stores europei.
Anni 60 outfit
Stavolta invece si esagera. In un solo outfit, quasi tutte le tendenze moda anni 60: dalla swinging London, a Woodstock e la hippie generation. Con qualche anticipazione dei ’70… ma in fin dei conti, chi può davvero tirare una riga?


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