Buon dicembre! Arriva la stagione fredda e si accompagna all’inevitabile classico, giacconi e cappotti. Piumini e imbottiture varie restano fuori dall’arsenale più vintage, i primi furono infatti i famosissimi Ciesse diventati poi un’icona degli anni ’80. Nei decenni precedenti il capo supremo per proteggersi dal freddo era uno ed uno soltanto: la pelliccia. Che sta ritornando alla grandissima come fake fur (le pellicce ecologiche) o cappotto teddy, e che possiamo reinterpretare in chiave vintage. Come? Vediamo!
Dalle pellicce da diva ai primi fake fur


Inutile girarci intorno: l’immagine vintage della pelliccia è questa. La donna superchic anni ’50, avvolta in un visone pastello o una volpe lunghi fino a metà polpaccio. E la borsetta di coccodrillo gettata in terra con noncuranza. Praticamente una strage! Eppure, nessuno si poneva il problema degli animali: la pelliccia era roba da ricchi, un capo che tutte le donne sognavano e poche potevano permettersi.


Ma appena pochi anni dopo (qui siamo nel ’62), la stessa donna scicchissima si presentava con una fake fur. Questo finto castoro con collo in finto visone era di una delle prime aziende che proposero pellicce finte di altissima qualità. Niente a che vedere, comunque, con quelle di oggi.


Negli anni ’60 però la strage di animali non solo continuò, ma esplose la moda dei felini selvaggi. Un imperversare di leopardi e giaguari addosso ad attrici e dive del jet set che destò indignazione e portò, anni dopo, alle grandi campagne contro le pellicce.


Ma… sorpresa! Arriva il 1970, e con il nuovo coloratissimo decennio le fake fur diventano trendy. Questo è un leopardo (finalmente) fake, ma se ne vedono tante in tutte le fogge e mille colori.




E questo è l’antesignano del cappotto teddy. Una pelliccia in… pile! Si chiamava proprio così, anche se era un pelo di fibre naturali (cotone o lana), mentre per il pile sintetico dobbiamo aspettare il 1979. Fatto sta che queste pelliccette coloratissime a pelo lungo sono diventate un simbolo degli anni ’70, insieme al montone e al riccioluto e voluminoso “mongolia”.
Negli anni ’80 continua la moda delle pellicce “vere”, fino allo stop degli anni ’90 con le grandi campagne pubblicitarie delle modelle americane che protestavano contro la strage di animali. In Italia ci pensò nel 1994 la popolarissima Marina Lante della Rovere, con una campagna che (come potete immaginare) fece davvero scalpore.


Fake fur e cappotto teddy, gli outfit vintage 2021
Per come la vedo io, l’outfit ideale per una pelliccia ecologica o un cappotto teddy non possono prescindere dal look spiritoso degli anni ’70. Ma capisco che non a tutte piaccia. Allora esploriamo!








Ecco quattro splendidi esempi di look anni ’70, tutti a pelo lungo a richiamare il mongolia. Il primo portato con semplici jeans, gli altri abbinati però in modo “importante” (piedi nudi a parte: quelli si vedono solo sulle riviste, chissà come mai!). Stivali alti, gonne e giubbotti in pelle, borsette chic, un look decisamente diverso da quei montoni che tanti anni fa venivano abbinati a jeans a zampa e collane di plastica.




Ma quella mania forsennata dei felini degli anni ’60 non si dimentica: oggi si chiama animalier, ma è sempre l’antica “pelliccia di giaguaro”. Eccola fake, indossata in casa e sulla passerella di Gucci. In entrambi i casi, in modo disimpegnato con tronchetti o jeans: in fondo è solo un cappotto. Come cambia il mondo!


Anni ’60 anche per questo strepitoso outfit: lamp hat in stile Hepburn, gonna tartan che quest’anno è ovunque, stivali scamosciati a tacco quadrato e una bellissima fake fur. Swinging London aspettami che arrivo!


Molto sbarazzina questa versione del cappotto teddy: con la minigonna a quadrucci anni ’60, ma anche con le calze velate nere anni ’80 che stanno prepotentemente tornando in tendenza (e io sono contentissima perché le amo).


E malgrado il giubbotto colorato e a pelo lungo sia decisamente ’70, anche questo oufit ha un sapore piuttosto ’80: saranno le calze, sarà il trucco, sarà boh, ma a me fa proprio questo effetto.


E qui siamo arrivate finalmente agli anni ’90. Gli scarponcini scamosciati alti, la shopper di Vuitton, i jeans delavè… manca solo la colonna sonora degli Oasis e stiamo a posto.




La carrellata degli outfit si conclude con questi due capolavori: ammetto di non saperli “datare”, ma i due fake fur sono talmente belli che non potevo lasciarli fuori dal post. Insomma, stanno qui “per bellezza”… e ci stanno benissimo!
Cavolo! Grazie per questo bellissimo post!! Che qualità. Ho AMATO le immagini che hai scelto 😍😍😍